Centro San Girolamo punta a ridurre il proprio impatto ambientale

Un dettagliato piano di risparmio energetico è stato predisposto da Matteo Chiampo, Consulente per la sostenibilità ambientale per la Harvard University

In questo periodo storico le gravi conseguenze dei mutamenti ambientali sono oggetto quotidiano di notiziari e dibattiti a livello internazionale, ma si sta anche diffondendo, fortunatamente, la consapevolezza che per incidere su un andamento sempre più rischioso, è necessario il contributo di tutti.
Centro San Girolamo, realtà molto attenta all’impatto sull’ecosistema, ha scelto di compiere un deciso e fondamentale passo avanti dotandosi di un nuovo Piano di sostenibilità, redatto da Matteo Chiampo, Consulente per la sostenibilità ambientale per la Harvard University – Extension school.
Il lavoro è stato completato nel mese di agosto e ha richiesto una profonda e dettagliata analisi della situazione attuale, a livello di emissioni inquinanti e di consumi energetici, per poi arrivare alla stesura di una serie di indicazioni generali su come orientarsi verso una loro riduzione. Un documento che quindi rappresenta anche un piano di sviluppo per la sede di Parma, già punto di riferimento per i più avanzati servizi in ambito riabilitativo (quali la riabilitazione robotica tramite l’esoscheletro Hal della Cyberdyne, il laboratorio del movimento per la valutazione posturale e baropodometrica, in collaborazione con Diers International, e altri legati alla riabilitazione tradizionale come la fisiochinesiterapia post-intervento, la ginnastica preventiva per il mal di schiena o patologie metaboliche, la ginnastica posturale per adolescenti affetti da scoliosi, l’attività riabilitativa per il ricondizionamento muscolare a seguito di traumi sportivi) ma anche un punto di partenza cui fare riferimento in vista dell’apertura di nuove sedi nei prossimi anni.
Durante Ia fase di studio per redigere il documento i dati emersi hanno indicato come, attualmente, la quantità maggiore di emissioni inquinanti del Centro San Girolamo provenga dalle necessità di riscaldamento e raffreddamento degli ambienti, seguita dalle necessità di energia elettrica per il funzionamento della sede e dei vari servizi. Emissioni comunque piuttosto limitate, visto che per il riscaldamento viene utilizzato gas naturale, ma il piano indica una serie di possibili azioni a medio – lungo termine per arrivare ad incidere positivamente sul bilancio ambientale. Azioni che arrivano a prendere in esame anche il consumo di carta, di acqua, di materiali plastici, fino ai viaggi di lavoro, ormai molto frequenti per lo staff del Centro San Girolamo, ad esempio per presentare le funzionalità dell’esoscheletro Hal in centri specializzati di tutta Italia.
Le indicazioni contenute nel documento, più che un’unica soluzione prendono in esame un range di azioni possibili: ad esempio per attingere maggiormente a fonti energetiche sostenibili, si va dall’installazione di pannelli fotovoltaici, anche in sedi non per forza attigue alla sede del Centro, fino all’acquisto sul mercato, tramite compagnie specializzate, di elettricità prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili. Altre indicazioni vanno nella direzione di ridurre i consumi, ad esempio dotando tutti gli spazi del centri di lampade a led. Per quanto riguarda le emissioni legate al riscaldamento e raffreddamento dell’edificio, la prima indicazione è di intervenire sulle temperature impostate sia nel periodo estivo che in quello invernale, senza che siano troppo basse nel primo caso o troppo alte nel secondo, mantenendo comunque il giusto grado di comfort per gli utenti e il personale. Ma ci sono anche potenziali percorsi più innovativi, ad esempio analizzando il possibile utilizzo di impianti geotermici per la climatizzazione degli ambienti, o la connessione a reti di teleriscaldamento.
Una gamma di azioni possibili che nei prossimi anni saranno gradualmente analizzate e adottate, così da rendere sempre più contenuto l’impatto ambientale del Centro.

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