Sono al centro dell’attenzione in questo periodo le potenzialità offerte nell’ambito terapeutico dagli esoscheletri, soprattutto in relazione ad alcuni casi di lesioni midollari incomplete, ma non è ancora emerso pienamente il ruolo che possono avere anche su una patologia estremamente diffusa: l’ictus cerebrale. HAL (Hybrid Assistive Limb) oggi rappresenta l’esoscheletro più avanzato al mondo, come certificato dalla Food & Drug Administration statunitense, e il primo a ottenere il certificato di sicurezza globale. Esoscheletro significa un’apparecchiatura indomabile da parte del paziente; HAL in realtà, pur venendo indossato come i più comuni esoscheletri, viene oggi definito come una “Interfaccia neuro-funzionale”. Il Centro San Girolamo di Parma è il primo ambulatorio di riabilitazione assistiva al cammino mediante HAL in Italia; l’Italia è il terzo paese in Europa a poter utilizzare HAL dopo Germania e Polonia. Prodotto dalla giapponese Cyberdyne (www.cyberdyne.jp) HAL non è un semplice ausilio alla mobilità, come gli altri esoscheletri, bensì un cyborg avanzatissimo il cui aspetto caratterizzante è la capacità di connettersi con il sistema nervoso del paziente mediante delle semplici placche adesive da elettrocardiogramma. Grazie alla lettura dei segnali bioelettrici si crea un interscambio di informazioni che consente un graduale recupero dello schema del cammino, sfruttando la neuroplasticità. “Un campo di applicazione di HAL estremamente importante è la riabilitazione post ictus— spiega il dottor Francesco Chiampo titolare del Centro San Girolamo, fisioterapista e docente in Riabilitazione strumentale all’Università di Parma - che potenzialmente può riguardare un numero altissimo di persone in Italia. Ogni anno nel nostro Paese vengono registrati circa 100.000 nuovi casi di ictus. Ad 1 anno dall’evento acuto, un terzo dei soggetti sopravviventi presenta un grado di disabilità elevato. Il fenomeno è in costante crescita a causa dell’invecchiamento della popolazione e dello stile di vita più sedentario. Attualmente vive in Italia con gli esiti invalidanti di un ictus quasi un milione di persone. Un numero estremamente elevato”.
Conclude Chiampo: “In queste situazioni, il sistema cibernetico HAL è in grado di migliorare alcune fondamentali funzioni neuro-fisiologiche. A testimoniarlo ci sono numerosi studi condotti negli ultimi anni, e pubblicati su importanti testate scientifiche internazionali. È stato dimostrato che la terapia con HAL migliora diverse funzioni sul movimento intenzionale. Le aree attive del cervello sono state osservate prima e dopo il trattamento mediante risonanza magnetica funzionale. Il miglioramento è stato possibile solo dalla capacità di HAL di elaborare gli impulsi derivanti dall’interazione tra l’uomo e la macchina stessa. Uno studio condotto nel 2014 (da H. Fukuda, K. Samura, O. Hamada, K. Saita, T. Ogata, E. Shiota, Y. Sankai e T. Inoue) su 53 pazienti reduci da ictus acuto li ha visti effettuare la terapia con HAL due volte a settimana, per un numero medio di 4 sessioni, e questi pazienti hanno mostrato un miglioramento significativo sia nella velocità sia nella regolarità dei passi. HAL ha la possibilità, grazie a 4 diverse misure (S, M, L e XL) di essere calzato da persone con una altezza compresa tra i 150 ed i 200 centimetri d’altezza e con un peso compreso tra i 46 ed i 100 chili. Grazie alla misura S i trattamenti con HAL possono essere di grande efficacia anche su adolescenti affetti da esiti di paralisi cerebrali infantili.
Uniche controindicazioni sono la presenza di gravi deformità scheletriche, osteoporosi, allergia al metallo delle placche adesive e gravi degenerazioni cognitive. Essendo una interfaccia che si muove grazie all’intenzione del paziente, la collaborazione e la componente cognitiva risultano indispensabili per il trattamento.
Per ricevere informazioni sulle terapie tramite HAL è possibile contattare il Centro San Girolamo, tel. 0521 713144, info@centrosangirolamo.it.