Centro San Girolamo investe nella robotica per una fisioterapia 4.0

Professionalità e tecnologia: sono questi i capisaldi su cui il Centro San Girolamo sviluppa l’approccio alla fisioterapia. La struttura privata, che prende il nome dalla via cittadina che ne ospita la sede, su questi due aspetti ha costruito la propria organizzazione. “Professionalità significa prendere in carico il paziente lungo tutto il percorso riabilitativo per accelerarne il recupero; la tecnologia in questo senso è fondamentale perché consente ai tecnici di monitorare l’efficacia delle terapie e alla persona di misurare i risultati”.

A parlare è l’anima e la mente del Centro, Francesco Chiampo. Professionista di lunga esperienza con alle spalle due lauree in fisioterapia, un master in management sanitario e uno in mental coaching, Francesco Chiampo ha una visione proiettata al futuro. “La spesa sanitaria pubblica – aggiunge - dovrà sempre più orientarsi verso risultati efficaci per i pazienti e sostenibili economicamente. Le strutture di sanità privata dovranno quindi fare rete e intercettare i bisogni di chi non trova risposte nella sanità pubblica, per poi armonizzarli con una gestione manageriale”. La tecnologia può essere d’aiuto, perché rende misurabili le performances. Per questo il Centro San Girolamo ha investito in attrezzature d’avanguardia, oltre che nella professionalità dei suoi medici e fisioterapisti. Sono cinque le aree in cui si sviluppa l’attività: una dedicata alla fisiochinesiterapia post-intervento, una alla ginnastica preventiva e posturale per adolescenti affetti da scoliosi, una palestra riabilitativa per il ricondizionamento muscolare a seguito di traumi sportivi e poi due aree ad alto contenuto tecnologico, ovvero il laboratorio del movimento per la valutazione posturale e baropodometrica e la più recente area dedicata alla robotica che configura la vera svolta del Centro verso la fisioterapia 4.0. “Abbiamo investito nell’esoscheletro per la riabilitazione al cammino HAL prodotto dall’azienda giapponese Cyberdyne, di cui siamo esclusivisti in Italia”. L’Hybrid Assistive Limb HAL rappresenta oggi, secondo la certificazione FDA, l’esoscheletro più avanzato al mondo e ciò che più conta offre una possibilità in più alle persone affette da patologie del sistema nervoso tra cui ictus, Parkinson e sclerosi multipla, oltre a lesioni midollari. “Su muscoli e pelle del paziente - spiega Chiampo - vengono applicati elettrodi che captano la sua volontà di muoversi. Questi segnali bioelettrici arrivano al software di HAL che li amplifica e dà assistenza al cammino. Quello che innesca il miglioramento però avviene dopo: i segnali biolettrici raccolti sul paziente in movimento vengono rimandati al suo cervello e questo porta alla ricostruzione delle connessioni nervose”. La sperimentazione pratica sui pazienti sta confermando di avere fatto un grande passo avanti nella terapia riabilitativa delle persone.